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Il viaggio

di Wooblade del 02/07/2014 alle 11:46




                                                                  

Il mio viaggio cominciò una domenica mattina di qualche tempo fa, mi stavo accingendo a prendere un treno, un treno del quale ignoravo la destinazione e, forse, il motivo per cui lo stessi prendendo, forse spinto da altri o forse perchè prima o poi quel viaggio lo facevano tutti, pensandoci non ricordo un motivo per cui l'idea di far quel viaggio fosse partita da me. In ogni caso mi trovai a correr dietro al treno che stava per partire tant'è che salii sull'ultimo vagone del convoglio, appena dentro mi ritrovai un vagone semivuoto, beh ! decisamente vuoto, c'ero solo io e un'altra persona, una donna,cominciai a scambiarci quattro chiacchiere tanto per ammazzare il tempo, in effetti era anche simpatica e piacevole, alla prima fermata che fece il convoglio entrò solo una ragazzina, carina, esile, con l'apparecchio sotto e sopra... si sedette accanto a noi e cominciò a partecipare alle nostre conversazioni, la stazione dopo salì un ragazzino, cicciottello e coi capelli scompigliati, anche lui si sedette accanto a noi cominciando  a chiacchierare anche lui ma con meno veemenza e idee chiare della fanciulla, il viaggio continuò per un breve periodo senza novità e senza nessun nuovo passeggero nelle fermate successive, a parte qualche sporadica apparizione più o meno interessante ma che fu causa di uno sbilanciamento degli equilibri del vagone, i discorsi non erano più limpidi e sereni, al contrario era diventato quasi un bisticciare dove gli unici a non capire quel che stava succedendo erano i due piccoli che c guardavano con occhi stupiti, non potevo più sopportare una cosa del genere, dovevo far qualcosa, mio malgrado, per via dei piccoli che cominciavo a sentire miei, decisi di cambiar vagone pensando, se non altro, che nel vagone successivo avrei trovato maggiore serenità. Effettivamente era più tranquillo, più affollato ma riuscivo a sentirmi meglio tant'è che riuscii a scambiare qualche chiacchiera con più di qualche persona, interessante ma non troppo, qualche fermata dopo salì una donna niente male, almeno a prima vista e con qualche tecnica che non sto a descrivere riuscii ad avvicinarmi a lei per conoscerla meglio, effettivamente subito dopo le prima battute trovai in lei qualcosa che in quel vagone non avevo nemmeno immaginato esistesse, almeno negli altri passeggeri. I nostri discorsi si fecero subito particolari e anche leggermente esclusivi a tal punto da sentirci obbligati a cambiar vagone per proseguire il viaggio potendo parlare senza troppa confusione attorno, durò relativamente poco il viaggio assieme a lei, nonostante questo mi aveva lasciato qualcosa, qualcosa che sarebbe rimasto con me per sempre, lei scese dal treno quasi senza avvertirmi, quasi di nascosto ed io mi ritrovai ancora dentro un vagone vuoto... pieno solo di me e dei miei pensieri non troppo allegri. Provai a cambiare ancora carrozza ritrovandomi in un vagone ancora pieno di gente, ancora pieno di confusione, pieno di chiacchiere disinteressate o di circostanza, non era decisamente il mio vagone ma per un breve periodo del mio viaggio preferii rimanere li, quasi confuso fra la folla, quasi nascosto dalla vista degli altri. qualche fermata ancora e decisi di cambiare vagone. Era vuoto anche quello, è incredibile come i vagoni vuoti si alternino a quelli pieni con precisione sistematica...oh! ma non era proprio vuoto, laggiù si vede una testolina bionda muoversi... mi avvicino e provando anche un certo imbarazzo mi ci siedo accanto, prima cercando in tutti i modi di non guardarla per poi, piano piano, passare il mio sguardo su di lei frettolosamente, fingendo disinteresse, fingendo di rivolgere le mie attenzioni ad altro, al paesaggio che scorreva lento all'orizzonte e velocissimo in primo piano come se noi, in quel vagone, fossimo il centro del mondo. Le parlai dopo due fermate di sguardi rubati, esordendo con una classica, banale, inequivocabile domanda da perfetto idiota. A parte st'esordio non proprio originale lei cominciò a parlare con me e devo dire che mi affascinò sotto vari aspetti, l'intesa, a parte qualche particolare frangente, sembrava esserci, in alcuni casi era addirittura perfetta, cmq ciò ci porto a trascorrere un bel pezzetto del nostro viaggio insieme, io, lei, due ragazzi che, lei mi disse, erano già sul vagone ma io non li vidi quando entrai. e sporadicamente anche quei due ragazzi del primo vagone che di tanto in tanto facevano una passeggiata su e giù per il treno. Procedendo nei nostri discorsi più o meno interessanti cominciai ad accorgermi che, non so se per combinazione o per puro caso, venivamo interrotti sempre nei punti cruciali dei nostri discorsi una volta dai ragazzi che erano con noi sulla carrozza e un'altra dagli altri che passeggiavano per il treno, quando sentivo il bisogno di starle più vicino capitava qualcosa che ci allontanava di più, dopo pochi chilometri cominciai ad avere la sensazione che fosse distratta da qualcos'altro, da qualcosa che non riuscivo a definire, a spiegare. Cominciai a domandarle se c'era qualcosa che non andava ma lei rispondeva malvolentieri e quasi indispettita, arrivando al  punto di non rispondermi più e chiedendomi di lasciarla stare, una bastonata sulla testa sarebbe stata meno dolorosa, abbassando la testa mi alzaii e mi diressi verso l'ennesimo altro vagone, sempre più verso il capo del treno, sempre più vicino alla mia fermata, sempre più vicino alla fine del mio viaggio. Mi sedetti solo in un vagone vuoto col mio libro in mano che ignoro titolo e contenuto, che leggo ma non capisco cosa leggo, dove non riesco a veder le parole perchè ho gli occhi pieni di lacrime, il cuore colmo di tristezza. le mani fredde che tremano isteriche per chissà quale motivo, la voglia di continuare a tenere gli occhi chiusi fino alla fine del viaggio o sperando che al momento in cui li avrei riaperti mi sarei trovato in un altro luogo ma non su quel maledetto treno. Ora sono ancora su quel treno solo col mio libro di pagine bianche, con le lacrime che mi tracciano strane righe sul viso, col pensiero che con quell'ultima persona che ho incontrato ci avrei trascorso volentieri più tempo e forse mi sarebbe piaciuto avere lei accanto nel momento in cui avrei dovuto scendere alla mia stazione, alla fine del mio viaggio. Però sono ancora qui, seduto, solo e ancora il mio viaggio non è finito...