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Il blog di Chiara-sempre-io (9)



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di Chiara-sempre-io del 09/11/2008 alle 13:05



Lentamente muore chi diventa
 schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
  giorno gli stessi percorsi,
  chi non cambia la marcia,
  chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
  chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
  chi preferisce il nero su bianco
  e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
  proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
  fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
  davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
  chi e' infelice sul lavoro,
  chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
  chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
  consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
  chi non legge,
  chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
  aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna 
o  della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
  chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
  risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
  vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
  di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità....











di Chiara-sempre-io del 18/09/2008 alle 17:38



,


Zeus, quando ebbe plasmato gli uomini, ordinò a Ermes  di versarvi dentro l’intelligenza. Quello, fatto un misurino uguale per tutti, cominciò a versarla in ognuno essi. Capitò così che agli uomini piccolini la loro porzione bastò per riempirsene e diventare saggi;  gli uomini grandi e grossi, a cui il liquido non giunse in tutto il corpo, risultarono piuttosto sciocchi.

Nella botte piccola c'è il vino buono      Occhiolino     Occhiolino





di Chiara-sempre-io del 18/09/2008 alle 17:36



E sei giunto così…all’improvviso
Profumo di pace l’immenso dei tuoi occhi!
Profonda quiete l’armonia del tuo viso!
Sei entrato in me con prepotenza.
Come onda impetuosaTi sei infranto sulla roccia della mia solitudine.
Due luci unite in un solo bagliore,
tuffate nel languore di un’emozione profonda.

 
E sei andato via così…all’improvviso.
Negli occhi un grido disperato.....
Gocce di felicità appena vagheggiate……
Un frullio di ali di gabbiano
ha portato via le ultime note di un amore appena sfiorato 








di Chiara-sempre-io del 08/09/2008 alle 14:50



Giove ci impose due bisacce: ci diede dietro le spalle quella (la bisaccia) piena dei propri difetti, sospese davanti al nostro petto quella dei vizi altrui. Per questo motivo non possiamo vedere i nostri difetti; non appena gli altri sbagliano siamo giudici severi     Tristezza    Tristezza




di Chiara-sempre-io del 08/09/2008 alle 14:47



Un lupo e un agnello, erano giunti al medesimo ruscello spinti dalla sete; il lupo era superiore (in un luogo più alto) l’agnello di gran lunga in basso. Allora il brigante sollecitato dalla sua insaziabile fame suscitò un pretesto per litigare. «Perché», disse, « mi hai reso torbida l’acqua  che bevevo?». L’agnello, timoroso, di rimando : «In che modo posso di grazia fare ciò che ti lamenti, lupo? L’acqua scorre da te alle mie labbra». Quello spinto dalla forza della verità: «Hai sparlato di me, sei mesi fa». L’agnello rispose: «In verità non ero nato». «Tuo padre in verità, quello aveva sparlato di me». E così afferra l’agnello e lo sbrana per  un’ingiusta morte.

Haec propter illos scripta est homines fabula, qui fictis causis innocentes opprimunt
. 




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