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Il blog di AdratSabbab (2)



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Si dice che nessuno รจ esente da questo tipo di espressione corporale e questo poema lo esprime in modo ironico

di AdratSabbab del 24/09/2009 alle 8:05



Ode alla scorreggia.

Sin da quando il Mondo aveva
sol viventi Adamo ed Eva
era in voga in tutti quanti
di coprirsi sul davanti.
Ma nessuno pensò - strano -
di coprirsi il deretano!

puzza
Le scurregge più discrete
conturbavano la quiete
ed allora i dolci suoni
non urtavano i calzoni.
La scurreggia di gran gloria
si è coperta nella Storia!

Scurreggiò il gran Patriarca
- col suo zoo - dentro all'Arca!
Gli Ateniesi e gli Spartani
le facean sublimi, immani!
Noncurante e pien di noia
le fece Achille dinanzi a Troia.

Dio Nettuno col tridente
le facea a suon stridente
e Giunon formosa e bella
le faceva a squacquarella.
In Egitto i faraoni
le facevan da padroni.

Poi si dice che Mosè
le facesse come potè
e quel porco di Pilato
le facesse a perdifiato.
In oriente Costantino
le faceva pian pianino.

Scurreggiavano i pagani
scurreggiavano i cristiani.
E la bella Messalina
le facea tutte in sordina.
Scurreggiava Roma intera
dal mattino sino alla sera.

Anche il sesso femminile
scurreggiava in grande stile
e non eran certo poche...
domandatelo alle oche!
Si racconta che Tiberio
scurreggiasse serio serio,


 che Caligola il tiranno
le facesse tutto l'anno
e più d'una ogni mattina
ne facesse Catilina.
Scurreggiava pur Nerone
Mario, Silla e Cicerone.

Senza sforzo le vestali
ti spengevano i fanali.
Quelle poi dei Pretoriani
ti smerdavano le mani
e con schiaffo sulla trippa
le facea Menenio Agrippa.

Odoacre il Dittatore
Carlo Magno Imperatore
e Federigo Barbarossa
le facevan con la mossa.
Quelle poi dei Feudatari,
un bottino senza uguali!

Scurreggiò pure Colombo
col suo culo intorno al mondo
la sua ciurma in alto mare
non poteva ognor crepare
e su quelle caravelle
le faceva a crepapelle.

In Firenze Pier Capponi
si smerdava i mutandoni.
Padre Dante il Ghibellino
imitava il violino,
e a Beatrice - par cosa strana -
gli si alzava la sottana!

Scureggiò Napoleone
anche al rombo del cannone.
"La battaglia non si perda!"
e Chambronne rispose: "Merda!"
e la cosa è più sicura
se c'è di mezzo la paura!

C'era il celebre Manzoni
le faceva come tuoni!
Mentre invece il Machiavelli
sradicava gli alberelli,
ed a colpi di pennello
le faceva Raffaello!

Di Archimede dir si suole
che oscurasse pure il sole.
Ed il grande Galilei
le facea a sei a sei!
Quelle poi del gran Leopardi
puzzolenti, Dio ci guardi!

Pio Nono, in Vaticano
otturava con la mano
il suo culo scurreggiante
poi annusava, inebriante!
Il Prussiano Cecco Beppe
le faceva secche secche.

Menelicche e Taitù
le facean nei Tukul
e per decoro e per onore
per nascondere il rumore
- Può sembrar cosa da pazzi -
sbatacchiavano li sassi!

Re Vittorio detto "Pipino"
le faceva con l'inchino!
Il gran Duce del Fascismo
le faceva con sadismo
e per farsi ben guardare...
stavan molti ad annusare.

In Germania, col Nazismo
una legge sul razzismo
proibiva ai Semiti
scurreggiare tutti uniti
pèna - pensa - addirittura
la prigione e la tortura!

Scurreggiando senza eguale
per la pace alfin mondiale:
Anglo, Russi, Americani,
coi Francesi e gli Australiani
sterminarono il terrore
pien di lutti e disonore!

Ora che c'è democrazia
puoi sentire per la via
scurreggiar liberamente
con sollievo della gente!
Son tornati quei bei tempi
lo dimostro con gli esempi:

nell'America del Nord
si scurreggia sù le Ford!
Nell'America Latina
furoreggia l'Argentina
per scurregge e per rivolte
che si fanno a briglie sciolte!

Nella Russia Comunista
le scurregge assai più in vista
roboanti, ultrafetenti
a sentire quelle genti
le fa solo Malenkov
Bulganin e infin Kruscev!

Nella Cina Popolare
scurreggiar non fa mai male
per le strade di Pechino
l'operaio e il mandarino
con la grazia e col sorriso
fan scurregge miste e riso.

Nella Spagna del Caudillo
si scurreggia a spruzzo, a sgrillo.
Ad ogni scurreggia - par cosa strana -
la gente grida: "Arriba Espana"!
e sembra cosa assai pulita
nettarsi il culo con le dita!.

Nella terra d'Elisabetta
si scurreggia piano e in fretta.
Ma la Regina - dentro al palazzo -
parla col culo, con grande schiamazzo.
Dalle sue chiappe - come da un disco -
esce un richiamo: "fffilippo" fffilippo!".

Anche in Italia, gran bella Nazione,
per le scurregge non c'è discrezione!
Scurreggiano tutti: villani, cafoni,
preti, soldati, conti, baroni;
a questi fan seguito il sesso in gonnella
dalla vecchia matrona, alla dolce donzella.

puzza
Si scurreggia al Viminale!
Si scurreggia al Quirinale!
Si scurreggia in Tribunale!
Si scurreggia all'Ospedale!
Si scurreggia sopravento!
Si scurreggia sottovento!
Si scurreggia per spavento!
Si scurreggia nel Convento!
Si scurreggia in Farmacia!
Si scurreggia in Filovia!
Si scurreggia in Galleria!
Si scurreggia in Sacrestia!
Si scurreggia alla Stazione!
Si scurreggia alla lezione!
Si scurreggia stando al fresco!
Si scurreggia assisi al desco!
Si scurreggia nelle Sale!
Si scurreggia al monte, al mare!
Si scurreggia negli asili!
Si scurreggia nei cortili!
Si scurreggia senza fine
nei Teatri e anche al Cine!
Qualche volta - per diletto -
si scurreggia al gabinetto!.

Dopo quanto è stato detto
non si può chiamar difetto,
se Voi pure qualche volta
le facciate a briglia sciolta.
Quindi è ovvio ed è un diritto,
che scurreggi il: "Sottoscritto!".


 

(Leopoldo Cambi, 23-luglio-1957)








Don Tonino Bello

di AdratSabbab del 21/09/2009 alle 8:08



Compagni di Volo...

Voglio ringraziarti, Signore per il dono della vita; ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me; per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami, allora, a librarmi con Te, Perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento.

Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia
Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore.
Tu mi hai dato il compito
Di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.

Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala , l’unica ala inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te; soprattutto per questo fratello sfortunato, dammi, o Signore, un’ala di riserva.


 






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