Immaginate un italiano, magari tatuato e senza capelli, che avesse preso a picconate a casaccio degli immigrati o
degli zingari. Cosa sarebbe successo? Quanti speciali televisivi? Quante commissioni parlamentari ? Quante leggi
speciali? Quante cacce alle streghe? Quante censure su internet? Quante catene? Quanti tribunali?
Invece voi, sporchi assassini, oggi fischiettate, fate finta di niente, aspettate che l’emozione si plachi, che la gente
dimentichi. E domani ripartirete imperterriti, come se niente fosse, a demonizzare gli italiani, specie se bianchi, specie
se etero, specie se liberi professionisti e a lanciare il vostro peana per smantellare la nostra nazione, che odiate sia
perché nostra sia perché nazione.
Non sono gli immigrati ad essere gli assassini. La figura dell’immigrato non esiste: chi immigra può essere un galantuomo,
un disperato, un profittatore, un invasore, un poeta o feccia. Non esiste l’immigrato, esiste l’immigrazione.
E voi volete invece che esista l’Immigrato e che sia angelizzato o demonizzato (vi stanno bene entrambe le cose perché,
scudo contro scudo, si possano sfruttare e annullare tutti: italiani e allogeni).
A voi sta bene che l’Immigrato sia al contempo uno sfruttato del capitale e un concorrente sleale dei lavoratori italiani: per
voi è un grimaldello. Uno strumento per colpevolizzare, per mettere vergogna, dubbio, per minare certezze.
Siete voi che li spingete a far leva sul fantasma razzista, a ottenere tutela economica, sociale e culturale, a utilizzare
il vittimismo e a farsi scudo della vostra putrida filosofia.
Rammento i primi africani che giravano per strada vendendo calzettoni. Avevano fame, chiedevano da mangiare.
Con simpatia, senza pressare, con pudore.
Adesso ti fermano con arroganza, e se non hai tempo o denaro ti dicono “sei razzista? Non ti piacciono i neri?”
Sicuri che così sarai in imbarazzo.
Ma chi glielo ha insegnato? Chi li ha riprogrammati così?
Chi se non voi, buonisti, progressisti, professorini nostrani?
Non sono gli islamici che s’oppongono alle nostre tradizioni.
Ovunque in occidente siete voi, razionalisti e commissari politici delle utopie, che togliete i presepi per “non offendere
le loro sensibilità”.
Una sensibilità di cui, sia detto chiaro e tondo, non vi frega assolutamente niente: ve ne fate scudo per far leva contro
le “superstizioni” perché continuate a onorare la Dea Ragione, ovvero la più insensata e dissennata delle divinità idolatrate.
Non ve ne frega assolutamente niente degli immigrati, della loro sorte, dei loro diritti.
A voi preme creare allarmismo, mentire su diritti e doveri, minare la cultura, la nazionalità, la nazione. Voi sperate di fare
degli immigrati, che non necessariamente lo vogliono, il vostro esercito di minatori, di guastatori, di distruttori.
Siete voi che li rimpicciolite coccolandoli.Siete voi che li avete trasformati in esseri inferiori.
Voi che date sempre loro ragione in qualsiasi contenzioso.
Perché se un bianco picchia un nero è colpevole perché razzista, l’inverso no.
E perché no?
Perché voi, squallidi razzisti “antirazzisti”, pensate che loro sono sottosviluppati, infantili, dunque irresponsabili, dunque
da non punire.
Come potete pensare ciò se non perché siete voi, proprio voi, che li disprezzate?
Siete voi che create odio sociale e razziale.
Siete voi che armate i Kabobo. E che armerete anche i ControKabobo.
Sono i frutti del vostro capolavoro, del vostro paradiso di progresso.
Di quella società che state corrodendo dall’alto, voi, che impartite lezioni, e che in un paio di generazioni avete prodotto
figli sterili, drogati, tutelati fino a quarant’anni, imbottiti di psicofarmaci e necessitanti di psicologi se non di psicanalisti.
Ora, di fronte a quest’ultimo vostro capolavoro, voi, dalle istituzioni e dalle cattedre, state tacendo.
Ma nessuno s’illuda: siete così pieni di voi e così delinquenti che continuerete a disseminare stragi e tragedie.
E a dare lezioni.
Che siate maledetti!
http://www.qelsi.it/2013/gli-assassini-siete-voi-buonisti-e-progressisti/