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Il blog di nottediluna (3)



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Tieni sempre presente

di nottediluna del 14/12/2008 alle 12:55



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Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!

M.T Di Calcutta





Se avessi un pezzo di vita

di nottediluna del 08/12/2008 alle 18:14



Dio mio, se avessi un cuore,
scriverei il mio odio sul ghiaccio 
e aspetterei il sorgere del sole.
Dipingerei sulle stelle una poesia di Benedetti
con un sogno di Van Gogh,
e una canzone di Serrat sarebbe la serenata
che dedicherei alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime le rose, 
per sentire il dolore delle spine 
e il bacio incarnato dei petali.
Dio mio, se avessi un poco di vita.
non lascerei passare un solo giorno 
senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei ogni donna o uomo che sono i miei preferiti 
e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano 
a pensare che si smette 
di innamorarsi quando si invecchia,
senza sapere che si invecchia
quando si smette di innamorarsi.
A un bambino darei ali,
ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva 
con la vecchiaia ma con il dimenticare.
Tante cose ho appreso da voi uomini.
Ho appreso che ognuno vuole vivere 
in cima alla montagna, senza sapere che 
la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
Ho appreso che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, 
per la prima volta, 
il dito di suo padre, lo tiene intrappolato per sempre.
 Ho appreso che un uomo ha il diritto
di guardare un altro dall’alto in basso 
soltanto quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi,
ma alla fine
non potranno servirmi molto
 perché quando mi riporrete dentro la valigia,
purtroppo io starò morendo.


 
(Marquez)






Uno Strano Gioco

di nottediluna del 31/01/2008 alle 0:44




La Follia decise di invitare i suoi amici nella sua dimora;
Dopo i convenevoli, la Follia propose: 'Si gioca a nascondino?'. 
'Nascondino? Che cos'è?' - domandò la Curiosità.
'Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete.
Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò
sarà il prossimo a contare'.
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.
Uno, due tre. - la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo
adatto per nascondersi.
L' Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove.
'Cento! - gridò la Follia - Comincerò a cercare.'
La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto
impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non
sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto.
E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò:
'Dov'è l'Amore?'.
Nessuno l'aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce.
Ma non trovò l'Amore.
Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un
 pezzo di legno e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido.
Era l'Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare.
Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivò
fino a promettergli di seguirlo per sempre.
L'Amore accettò le scuse.
Oggi, l' Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.






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