Poche ore dopo aver condiviso la foto su Facebook, Mattia si era visto arrivare la polizia politica in casa, inviata dalla Boldrini. “Ho solo condiviso una foto che girava in internet. Il mio errore è esserci cascato, aver creduto che fosse lei”, disse in un’intervista il perseguitato dalla Boldrini, ricordando che “c’è una bella differenza tra un fotomontaggio pornografico e un nudo di donna falsamente attribuito alla Boldrini”. “Era uno scherzo, la cosa aberrante è che arrivi una pattuglia della polizia a casa per una schiocchezza”.........Siamo alla dittatura bolscevica,,,,,,